Dopo una piccola pausa in locanda, il nostro gruppo di amici non vede l'ora di riprendere la propria avventura della caccia ai goblin, soprattutto il nanozzo che nell'attesa cerca di fare amicizia con tutti gli avventori del locale...
La locanda era piuttosto piccola, ma ben curata e i letti nonostante il vago odore di muffa avevano svolto egregiamente il proprio compito permettendo ai nostri avventurieri di dormire tranquillamente per tutta la notte. Se il riposo era stato buono, il risveglio però non era stato dei migliori perché, giunti nella sala comune, la chiassosa voce di Galkin raggiunge le orecchie ancora assonnate dei nostri eroi: "
Come?! Non conoscete la leggendaria tecnica della famiglia Silverharm per uccidere i goblin?"
Il povero popolano seduto al bancone si limita a scuotere la testa, ignaro del terribile errore appena compiuto.
"
È semplice!" continua il nano preparandosi ad una dimostrazione pratica: "
Ti prepari per un paio di settimane prima senza lavarti, poi al momento propizio prendi la testa del nemico e te la metti sotto l'ascella: in questo modo non esiste via di scampo! Chi non cade subito resta quanto meno stordito!". Per fortuna gli dèi sono magnanimi oggi e decidono che tra la gente presente in locanda nessuno deve interpretare la parte del goblin di turno come vorrebbe invece Galkin.
Finita la spiegazione della tecnica mortale il povero popolano spera di poter tornare a bere tranquillamente, ma il nano continua imperterrito raccontando aneddoti particolari come per esempio che la migliore ad usare questa tecnica era stata senza dubbio sua madre, in grado di non lavarsi le ascelle per quattro settimane, a differenza degli altri membri della famiglia che riuscivano a raggiungere al massimo i quindici giorni consecutivi senza confrontarsi con l'acqua.
Il nano è sempre più preso dai suoi racconti ed i suoi compagni si guardano sperando di uscire al più presto da quella maleodorante situazione...
Usciti dalla locanda dopo diversi minuti di discussione sulle varie tecniche di battaglia naniche, il gruppo si dirige verso i luoghi che avevano esplorato qualche tempo prima con l'intento di ottenere ulteriori informazioni sull'organizzazione dei goblin, ma arrivati nei pressi di una radura si nota in lontananza un veloce movimento di zampe... tante zampe... troppe zampe... ragni! Enormi e schifosi. Il gruppo inizia a lottare in un susseguirsi di colpi e parate, Kirsa vorrebbe correre via, ma da qualche tempo la sua avversione verso i ragni è superata dal suo orgoglio: insomma, se addirittura il vecchio mago li combatteva lei non poteva scappare! Tralasciando il fatto che il mago li combatteva tenendosi a debita distanza grazie ai suoi incantesimi, la guerriera corre incontro ad uno di quei bestioni ed inizia a colpire tenendo gli occhi chiusi per evitare di cambiare idea.
Lo scontro finisce poco dopo e passata la paura la giovane guerriera diviene consapevole di aver rischiato di colpire qualcuno dei suoi compagni decidendo di combattere senza guardare.
"
Io vi avverto: quando colpisco quei cosi non guardo, quindi fate attenzione anche a me!"
Per fortuna il gruppo è ben affiatato e tutto si conclude con sorrisi e grida di vittoria.
Dopo quello scontro il gruppo avanza per diverse ore cercando indizi e tracce, fino a quando un piccolo esserino alato, che Kurdran identifica subito come un pixie (mentre altri nomi usciti al momento contemplavano "fatina", "farfalla gigante", "cosino con le ali" e simili), li avverte della presenza di un ben nutrito gruppo di goblin.
Galkin esulta facendo notare la propria presenza in tutto il bosco: finalmente può mettere in atto la sua tecnica di famiglia! Senza indugio corre verso il nemico, seguito subito dopo dai suoi compagni: lo scontro non è poi così duro come il pixie aveva predetto, ed i goblin vengono messi a tacere per sempre abbastanza facilmente.
Nei pressi dell'accampamento goblin gli avventurieri notano alcune rovine che circondano una vecchia statua, la curiosità li spinge ad avvicinarsi per constatare che accanto a quelle pietre giacciono dei resti umani ed animali.
Dando fondo a tutte le loro conoscenze (senza gran fatica, per merito di Galkin soprattutto) capiscono che il luogo è consacrato al dio Tempus e che probabilmente i corpi dei caduti appartengono a grandi combattenti ormai morti da tempo immemore e qui conservati dalla sacralità del luogo.
Dopo che alcuni di loro hanno reso onore ai caduti, il gruppo si avvia velocemente verso un sentiero lì vicino...
Lungo la strada il gruppo deve affrontare alcune bestie tutt'altro che piccole e docili, e dopo pochi minuti arriva ad un'altra statua, questa volta consacrata al dio Malar.
La situazione non del tutto normale lascia perplessi gli amici e Taria fa notare ai compagni che per essere una foresta è piuttosto edificata...
Come a confermare le parole dell'elfa poco più avanti su una piccola altura si trova una terza statua dedicata alla dea Chuntea, mentre in una piccola grotta nella zona poco prima era stato rinvenuto un piccolo santuario dedicato a Jergal, l'antico dio dei morti. C'è sotto qualcosa...
Finita la perlustrazione della zona il gruppo decide di tornare all'accampamento dei goblin e di entrare nella grotta che avevano visto in precedenza. A solo pochi passi dall'ingresso, un gruppo di goblin ben equipaggiato e pronto alla battaglia li sta aspettando.
Il loro atteggiamento è palesemente ostile, ma nonostante questo non attaccano immediatamente: forse a loro modo vogliono trattare? Peccato che avendo un portavoce come Galkin ogni minima possibilità di accordo venga meno in poche battute, mentre le armi vengono sfoderate in pochi istanti da tutti i presenti...
Senza esitazione, ma anzi con grande foga per poter finalmente sfogare il proprio spirito guerriero, il nano si getta nella mischia seguito subito da Kirsa che grazie al suo spadone infuocato prepara quello che potrebbe a breve diventare un arrosto di goblin.
Kurdran a debita distanza scaglia con precisione i suoi incantesimi offensivi, mentre Taria e Nimiael sfoltiscono le fila nemiche portando attacchi rapidi e mortali sui lati esterni della formazione nemica.
In pochi minuti tutto viene ridotto al silenzio, eccezion fatta per i costanti brontolii e sbuffi di Galkin che esprime in questo modo il proprio dissenso per la poca abilità dei goblin nella battaglia appena affrontata: si sarebbe aspettato molto di più da loro!
Proseguendo l'esplorazione della grotta nella speranza di trovare qualche tesoro lì nascosto dalla banca di pellegialla appena sconfitta, il gruppo di amici si trova ad affrontare creature che non erano state in precedenza calcolate né menzionate dagli abitanti del villaggio vicino: un piccolo ma ben organizzato gruppo di guerrieri gnoll, capeggiati da un sacerdote, occupa una delle sale interne della tana dai goblin e si scaglia ferocemente contro i compagni che, dopo un attimo di smarrimento dovuto all'assalto improvviso, riprendono in mano le sorti della battaglia e volgono velocemente a proprio favore la conclusione del combattimento.
Addentrandosi sempre più a fondo nel buoi della grotta, Galkin studia la lavorazione delle pareti e nota ben presto che la roccia lavorata dai goblin lascia spazio ad una struttura molto più elaborata e antica: in pochi metri di spazio il gruppo si ritrova nelle sale funerarie di una cripta appartenuta a chissà qualche civiltà precedente... ovviamente infestata da mostri necrofagi decisamente affamati dopo qualche secolo di carestia forzata.
Senza schifarsi troppo della situazione (a parte qualche eccezione), gli amici imbracciano le armi e si dedicano alla disinfestazione della zona, provvedendo accuratamente anche alla ricerca di eventuali tesori rimasti intatti in qualche anfratto nascosto delle pareti o dei sarcofagi.
Illudendosi di aver sgominato già completamente la minaccia dei goblin, i compagni restano sorpresi nel trovare qualche antro ancora abitato dai pellegialla, soprattutto quando notano che a far loro compagnia ci sono anche diversi cinghiali giganti e aggressivi che si parano di fronte a loro con aria affamata.
Pensando alla cena per la serata, armati di spade infuocate e incantesimi adatti, i nostri amici sistemano come si deve gli avversari facendone delle ottime bistecche e si godono il silenzio finalmente padrone della grotta: sembra proprio che la minaccia dei goblin sia stata definitivamente debellata e che il villaggio possa tirare un sospiro di sollievo. Ora non resta che tornare a riferire quanto accaduto e ritirare la ricompensa pattuita... anche se la grotta ed il bosco lì intorno hanno ancora qualcosa da scoprire, che i nostri amici decidono unanimamente di non farsi sfuggire: giusto il tempo di una bel riposo e poi avanti con le indagini! Per un pochino però,
facciamo campo?